07/10/08

"How low can you go?"

Sulla carta, sembrerebbe l’ennesimo termine decodificabile solo dagli addetti ai lavori più maniacali. Sottogenere di sottogenere, ulteriore sfaccettatura di un mondo musicale assai vasto che nel Regno Unito chiamano urban, e che dagli anni ’90 in qua ha riunito con discreta approssimazione tutti gli incontri fra elettronica e musica nera. Dubstep, somma algebrica di dub e 2-step: sulla carta, quanto di più tecnico non si potrebbe. Di fatto, qualcosa che pare invece destinato a durare, ben oltre la soglia di attenzione ridotta che ogni nuovo fenomeno simile ottiene di solito oltremanica, e ad esercitare un’eco ben più potente. Non fosse altro che per un motivo: stavolta non ci si riferisce a una nicchia ristretta all’inverosimile, ma la parola è piuttosto un ombrello per qualcosa di altrimenti poco definibile, in costante mutamento, unito da un sentire comune più che da codici musicali rigorosi. E annuncia il suono elettronico più fresco del momento, attualissimo nel coniugare passato e futuro, mente e corpo, straniamento e calore umano. (continua in edicola)

06/10/08

Acido Acida Acido Acida

19 ottobre 1988, da qualche parte nel Regno Unito. La signora esce di casa e come ogni mattina compra il Sun. In prima pagina, con lo stile pacato che da sempre contraddistingue la stampa popolare britannica, un titolo ammonisce la nazione: “Evil of Ecstasy”. L’opinione pubblica si accorge che fra i giovani sta succedendo qualcosa di grosso, ma non capisce bene di cosa si tratti, e nel dubbio grida allo scandalo. È un voltafaccia repentino, di quelli che ai media riescono benissimo. Basta fare finta di nulla e gridare un po’ più forte. Solo due settimane prima, lo stesso giornale aveva infatti descritto il nuovo movimento dei rave e della acid house come “cool and groovy”, e aveva addirittura messo in giro a prezzo di lancio una linea di magliette con il celebre smiley. Ma il panico funziona meglio, per tutti. Fa vendere più copie innanzitutto, ma ha anche l’effetto di ogni divieto, di ogni proibizionismo anche solo morale: pubblicità gratuita. Tutti i ragazzi ne vogliono, sempre di più. Elementare. (continua in edicola)

04/10/08

Sud Africa 2010



Mujava "Township Funk"

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