16/12/09

1 marzo 2010



Niente male come idea lo sciopero degli stranieri che si sta cominciando a organizzare tramite passaparola in rete, data prevista il 1 marzo 2010. Potrebbe essere una maniera efficace di spiegare a tanti italiani moderni che la maggior parte degli stranieri residenti in Italia ha un lavoro (che ha rubato agli italiani, naturalmente, anche se è noto come non hanno voglia di lavorare), una famiglia e una vita del tutto simile alla nostra.
Sarà difficile stimolare in molte menti il salto dal particolare al generale, visto che per gli stranieri con i quali abbiamo a che fare quotidianamente siamo spesso disposti a fare delle eccezioni - il proprio dipendente è sempre un bravo lavoratore, i genitori del compagno di classe del figlio sono sempre delle brave persone, la badante della vecchia zia è sempre un tesoro e l'egiziano che ci arrotola il falafel è sempre simpatico - ma tutti gli altri se ne devono tornare a casa perchè c'è il problema della sicurezza e perchè o si adeguano alle nostre tradizioni o via a calci in culo. Il 90% dei nostri dipendenti è straniero ma votiamo Bossi, insomma.
Sarà difficile, dicevamo, ma potrebbe essere un ottimo inizio.

Dice il sito ufficiale dell'evento: "Cosa succederebbe se migliaia di infermieri, pizzaioli, muratori semplici e specializzati, saldatori, mulettisti, badanti, baby sitter, cassiere, capireparto, artisti, mediatori culturali ed educatori, addetti alle pulizie negli uffici, custodi e concierge, camerieri, operatori turistici, centralinisti, magazzinieri, operatori informatici, insegnanti, medici, politici, opinionisti, giornalisti… si fermassero tutti insieme?"
Sarebbe favoloso. Lo hanno già fatto negli Stati Uniti il 1 maggio del 2006, e stanno organizzandosi per farlo lo stesso 1 marzo 2010 in Francia.
Mi permetto però un suggerimento.Dice sempre il sito ufficiale dell'evento: "E cosa succederebbe se insieme a loro si fermassero studenti medi e universitari, casalinghe, liberi professionisti dell’edilizia, dei trasporti privati, dei settori dei servizi? E se a questi si aggiungessero anche i loro colleghi italiani, impiegati negli stessi settori, partecipi delle stesse attività, accomunati dal senso di squilibrio e disuguaglianza che colpisce tutti?"
Sarebbe favoloso, un vero sciopero generale, ma forse svierebbe dal senso stesso della manifestazione: sono gli stranieri che devono scioperare, solo loro. Se scioperano insieme a loro anche gli italiani, non è più lo sciopero degli stranieri. Come si fa allora a dimostrare che senza gli stranieri l'Italia non va avanti?
Servirebbe, a mio parere, che gli italiani sostenessero l'iniziativa in altre maniere.

Quindi i punti dall'1 al 7 della mail che sta girando in questi giorni:
"1) diffondere il più possibile l'iniziativa, soprattutto tra gli stranieri che conoscono o con cui hanno dei contatti (invitarli dunque a iscriversi al gruppo e a visitare il blog, se possono - ma stiamo cercando di rendere scaricabile per tutti il materiale informativo e quindi la diffusione potrà essere fatta anche in modo tradizionale, attraverso volantini);
2) contribuire attivamente alla costituzione di comitati locali e partecipare alle attività del proprio gruppo;
3) indossare quel giorno un simbolo di riconoscimento (stiamo ragionando su quale potrebbe essere);
4) suggerire forme di protesta alternative allo sciopero strictu sensu (non tutti possono astenersi dal lavoro, pensiamo ai precari, a chi fa lavoro domestico, a chi non ha un contratto regolare...);
5) facilitare l'adesione allo sciopero da parte degli stranieri: informarli rispetto ai loro diritti, indicare le strade da percorrere per farli valere e, se si è datori di lavoro, incoraggiare i propri dipendenti a esprimere il dissenso;
6) attivarsi per raccogliere fondi: non ne abbiamo, siamo persone comuni, e per produrre il materiale informativo, i manifesti e portare avanti le attività dei comitati servono risorse;
7) mettere a disposizione il proprio know how: servono consulenze legali, abilità informatiche etc etc per portare avanti l'iniziativa."

Ma forse non il punto 8:
"8) SCIOPERARE: questo sciopero avrà più impatto se vedrà uniti italiani e stranieri, nella consapevolezza che la violazione dei diritti è un danno per l'intera società e non solo per le persone immediatamente colpite."

In ogni caso, facciamo girare.

(E già che siamo in argomento, qualcuno spiega a Lippi che Balotelli non è un oriundo?)

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